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Scegliete il tipo di strumento:
Le cuvette per le analisi spettrofotometriche sono piccoli contenitori trasparenti di forma rettangolare, disponibili in diversi materiali, livelli di qualità e dimensioni. Per le misurazioni nell’intervallo visibile da 320 a 2500 nm si usano cuvette in vetro. Le cuvette in quarzo consentono di ottenere risultati accurati nell’intero spettro uv e intervallo visibile da 200 a 2500 nm. La qualità e la ripetibilità delle misurazioni sono tanto maggiori quanto più sono rigorose le tolleranze di fabbricazione.
Le cuvette delle serie standard ed Excellence sono disponibili con lunghezza del cammino ottico da 10 e 50 millimetri e in due versioni in vetro: vetro ottico (O) per lo spettro visibile e vetro al quarzo (Q) per migliori misurazioni nello spettro ultravioletto. Le speciali microcuvette e cuvette a flusso completano l’offerta per soddisfare diverse esigenze di applicazione e automazione.
Le cuvette Excellence assicurano eccellenti livelli di parallelismo delle finestre ottiche e tolleranze nella lunghezza del cammino ottico di appena ±0,01 millimetri. Ciò consente di ottenere l’accuratezza richiesta dalle applicazioni nel campo della ricerca e nell’industria farmaceutica.
Tutte le cuvette, standard ed Excellence, sono progettate per essere usate a lungo. Questo le rende una scelta ecologica, oltre che conveniente, poiché elimina la necessità di acquistare di continuo cuvette in plastica monouso.
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Scegliete il tipo di strumento:
La cuvetta è un componente del sistema ottico dello spettrofotometro con cui si analizzano i campioni. Il posizionamento, la geometria e le condizioni della cuvetta possono influenzare l’accuratezza e la ripetibilità delle misurazioni di assorbanza e devono quindi essere controllati attentamente.
La lunghezza del cammino ottico è la distanza percorsa dalla luce che attraversa le pareti interne della cuvetta.
Nelle cuvette per spettrofotometri standard, la lunghezza del percorso luminoso o cammino ottico è pari alla distanza interna tra finestra anteriore e finestra posteriore. La lunghezza del cammino ottico delle cuvette standard è 10 mm.
Il materiale della cuvetta può causare una sua propria assorbanza a seconda della lunghezza d’onda. Le cuvette al quarzo sono completamente trasparenti nell’intero intervallo di misura (uv/vis). Le cuvette monouso in plastica spesso sono trasparenti solo nell’intervallo visibile dello spettro. Di conseguenza, la scelta della cuvetta dipende principalmente dall’applicazione.
Secondo la legge di Beer-Lambert l’assorbanza è direttamente proporzionale al cammino ottico delle cuvette e alla concentrazione del campione. La scelta di un cammino ottico ideale (ad esempio da 1 mm a 5 cm) può eliminare la necessità di eseguire diluizioni. L’assorbanza che genera i risultati più accurati è quella compresa tra 0,2 A e 1,5 A. Per campioni a concentrazione elevata è ideale uno strumento per microvolumi con un cammino ottico molto corto (1 mm o 0,1 mm).
Secondo le migliori pratiche, tra una misurazione e l’altra la cuvetta dovrebbe rimanere nel portacuvette. Se viene rimossa, è necessario prestare attenzione affinché sia sempre riposizionata nel portacuvette nella stessa direzione, ossia con l’etichetta rivolta verso la sorgente di luce. In questo modo, si assicura che gli effetti ottici siano identici tra le misurazioni di riferimento e le misurazioni del campione.
Per assicurare i migliori risultati, è necessario eseguire le misurazioni di riferimento e del campione usando lo stesso tipo di cuvetta.
Le finestre delle cuvette devono essere realizzate con un materiale che sia trasparente per la regione dello spettro di interesse.
Per ottenere i migliori risultati nelle misurazioni nell’intervallo uv, è necessario usare vetro trasparente alla radiazione ultravioletta, come il vetro di quarzo o il quarzo SUPRASIL®.
SUPRASIL® è un marchio registrato di Heraeus (vetro di quarzo)
Per l’intervallo visibile (>400 nm) vengono utilizzate di frequente cuvette in vetro ottico o cuvette monouso in PMMA (polimetilmetacrilato) o PS (polistirene).
Le cuvette monouso in polimetilmetacrilato assorbono parte dello spettro uv e fungono da filtro di cut-off, rendendo inaccurate le misurazioni in questo intervallo; per questo motivo, dovrebbero essere usate solo per le misurazioni nell’intervallo visibile.
Mescolare bene il campione prima dell’uso, specialmente in caso di risospensione di acidi nucleici o proteine. Evitare di utilizzare pipette in vetro per riempire la cuvetta in quanto potrebbero graffiare la superficie ottica. Le pipette con puntali in plastica monouso sono la scelta ideale. Versare la soluzione nella cuvetta facendola scorrere lungo la parete di vetro per evitare la formazione di bolle. Non superare l’80% della capacità della cuvetta.
Le finestre della cuvetta, attraverso cui passano i raggi di luce, devono essere pulite prima di ogni utilizzo. Per una pulizia interna ed esterna accurata usare una soluzione di isopropanolo/acqua deionizzata al 60% e pulire con un panno specifico per gli strumenti ottici o un tessuto privo di pelucchi (per evitare di graffiare la superficie).
Per evitare valori di assorbanza più elevati, le cuvette dovrebbero essere pulite accuratamente prima e dopo ogni uso. Al termine della pulizia, è importante prestare attenzione ed evitare di toccare le finestre ottiche. Il campione deve essere rimosso subito dopo l’analisi per evitare che la cuvetta sia danneggiata dall’evaporazione dei solventi.
Si misurano valori più elevati di assorbanza se sulle finestre della cuvetta si depositano residui, come impronte o sostanze untuose, perché in tal caso sono presenti ulteriori componenti in grado di assorbire i raggi luminosi. Per evitare che ciò accada, è importante pulire accuratamente la cuvetta prima e dopo ogni uso. Al termine della pulizia, è necessario prestare attenzione ed evitare di toccare le finestre ottiche.
Tenere la cuvetta solo per i lati smerigliati e prestare attenzione a non lasciare impronte.
Posizionare la cuvetta con il lato trasparente rivolto verso il fascio luminoso assicurandosi che l’etichetta della cuvetta del bianco e del campione abbiano lo stesso orientamento. Verificare che la cuvetta non sia inclinata e che sia fissata completamente nel portacuvette. La cuvetta non deve più muoversi.
Il coperchio fornito con la cuvetta va utilizzato per limitare l’evaporazione del solvente o, in caso di campioni idrofili, l’assorbimento di umidità dall’aria ambiente.
Le celle di flusso devono essere sempre completamente svuotate al termine di ciascuna serie di misurazioni. Per evitare che sulla finestra ottica si depositi calcare, è opportuno risciacquare l’interno della cella di flusso con acetone e, quindi, asciugare in modo accurato per rimuovere qualsiasi residuo di solvente.
Esistono speciali portacuvette adatte nel caso di brevi periodi. Per la conservazione per lunghi periodi, è consigliabile utilizzare la confezione originale in modo da evitare graffi e depositi di polvere sulle superfici in vetro.
Secondo le migliori pratiche, tra una misurazione e l’altra la cuvetta dovrebbe rimanere nel portacuvette. Se viene rimossa, è necessario prestare attenzione affinché sia sempre riposizionata nel portacuvette nella stessa direzione, ossia con l’etichetta rivolta verso la sorgente di luce. In questo modo, si assicura che gli effetti ottici siano identici tra le misurazioni di riferimento e le misurazioni del campione. Le straordinarie tolleranze di fabbricazione delle cuvette Excellence di METTLER TOLEDO fanno sì che l’orientamento preferenziale non sia necessario, dato che a 180 gradi le differenze di assorbanza sono marginali.
Se sulle finestre della cuvetta si depositano residui, come impronte o sostanze untuose, vengono misurati valori più elevati di assorbanza perché sono presenti ulteriori componenti in grado di assorbire i raggi luminosi. Per evitare che ciò accada, è importante pulire accuratamente la cuvetta prima e dopo ogni uso. Al termine della pulizia, è necessario prestare attenzione ed evitare di toccare le finestre ottiche.
Le cuvette sono piccoli contenitori a sezione quadrata o rettangolare usati per i campioni acquosi. Le pareti sono diritte e costruite in un materiale trasparente. Sono chiamate anche celle o capillari. Le cuvette sono utilizzate nelle analisi spettrofotometriche per determinare l’assorbanza di una specifica lunghezza d’onda.
Se una cuvetta presenta graffi o incrinature sulla superficie levigata, non dovrebbe essere usata per ulteriori misurazioni dato che il risultato sarebbe alterato o la cuvetta si potrebbe rompere all’interno dello spettrofotometro. Qualsiasi materiale resinoso utilizzato per riparare o incollare la cuvetta comprometterebbe la qualità della misurazione. Di conseguenza, si sconsiglia di riparare le cuvette danneggiate.
Le cuvette del bianco sono usate per tarare le letture dello spettrofotometro prima di misurare una soluzione sconosciuta. La lettura dello spettrografo è relativa rispetto alla cuvetta del bianco. Esistono molti fattori che possono influenzare la lettura, come polvere, temperatura e umidità. Per eliminare tutti i fattori esterni, le letture dello spettrografo della cuvetta del bianco vengono rimosse dalle letture della cuvetta contenente la soluzione campione.
Vetro ottico METTLER TOLEDO: lunghezza d’onda da 320 a 2500 nm; tasso di trasmissione >80%; riutilizzabile; spettro visibile
Vetro di quarzo METTLER TOLEDO: lunghezza d’onda da 200 a 2500 nm; tasso di trasmissione >82%; riutilizzabile; spettro uv-visibile
La capacità più comune è 3,5 ml (3500 µL) in macrocuvette standard da 10 mm. Il volume di una cuvetta può essere calcolato facilmente: lunghezza interna x larghezza interna x altezza interna x 80% = volume della cuvetta
Le cuvette fornite a coppie sono due cuvette costruite nello stesso materiale e che presentano la stessa lunghezza del cammino ottico. Grazie alle tolleranze di fabbricazione previste, le cuvette fornite a coppie assicurano misurazioni confrontabili. Le cuvette Excellence di METTLER TOLEDO assicurano tolleranze di fabbricazione di appena ±0,01 mm e quindi non è necessario che siano fornite a coppie.